Storia
Lauropoli
Lauropoli venne fondata dalla Duchessa di Cassano, Laura Serra, il 2 Novembre 1763.
Storia di Lauropoli
Ad oriente dì Cassano, l’antica Cossa degli Enotri, si estende un vasto terrazzo che si affaccia sul mare, dal quale dista circa 12 km., in lìnea d’aria, e sul quale si eleva a circa 250 metri di quota.
Da questo si ammira l’arco, formato dalla lìnea costiera del golfo di Sibari, che sembra specchiarsi sull’immensa piastra cristallina del mare Jonio, così che l’arco della linea dell’orizzonte ne sembri un’immagine riflessa.
Sullo stesso sorge un centro abitato che si affaccia sulla pianura, solcata dal Coscile, il quale, dopo la confluenza col Crati, va a confondere le sue acque con quelle limpide, e azzurrine del mare.

Foto: Corso Laura Serra
Questo centro abitato, si chiama LAUROPOLI, che con le sue bianche case, spicca ridente fra il verde degli uliveti, che rigogliosi, vegetano sui declivi. Lauropoli venne fondata dalla Duchessa di Cassano, Laura Serra, il 2 Novembre 1763 ", Con un magnifico sole d'autunno, che più bello non poteva desiderarsi. Il villaggio originario sorse lungo due linee che si intersecavano formando una croce.

Foto: Corso Laura Serra
Nacquero da tal matrimonio Luigi Serra, uomo probo…, e Stanislao. Da allora in poi il feudo di Cassano restò nella famiglia del medesimo. Laura Serra ( nata a Portici ), la fondatrice di Lauropoli, per come si deduce da una lettura della monografia di Lanza, aveva un carattere forte ed era fermamente intenzionata a popolare il suo villaggio.

Foto: Chiesa di San Francesco
A conferma di quanto appena detto precisiamo che la Duchessa aveva già assegnato e continuava ad essere disponibile ad assegnare suoli edificatori, gratuitamente. In relazione a ciò, i naturali di Lauropoli, il 26 marzo 1857 avevano chiesto al Decurionato di Cassano (dieci rappresentanti che facevano parte dell'organismo amministrativo), Sindaco Luigi Campanella, il permesso di "costruire delle fabbriche in quella estesa aja dell'abitato, uniformandosi alla legge circa allineamento di esse, senza però essere aggravati dal pagamento di qualche censo".

Foto: Corso Laura Serra
La Duchessa non ebbe sufficiente fortuna con i coloni fatti venire da Napoli e da terra di Lavoro (Caserta), in quanto restarono per poco tempo nelle sue terre; riuscì, invece, a farlo popolare, dopo aver invitato Calabresi e Lucani. Dopo il 1783, la Duchessa Laura Serra visse stabilmente a Lauropoli; così riporta Lanza, ma occorrerebbero approfondimenti. Al numero civico 113 si apre il portone del Palazzo ducale. Ciò che rimane della struttura originaria può essere considerato poca cosa: l'atrio e la scala interna. Tutto il palazzo è finito nelle mani di privati e, di conseguenza, sono state apportate sostanziali modifiche.

Foto: Campanile chiesa P.D.S
E' stato chiuso anche il pozzo situato nell'atrio, polmone del palazzo. Un vero peccato se si considera che " La Duchessa compresa dall'amenità del sito" si era fatto "innalzare un piccolo, ma bel palazzo". L'ingresso principale è a sesto acuto e si apre nell'atrio che ha una lunghezza di m. 6,80 ed una larghezza di m. 6,00, pavimentato con lastroni rettangolari di pietra. Dall'atrio si accede al cortile interno, dal quale gli ambienti prendevano luce ed aria. Sul lato sinistro dell'atrio è situato il vano scala per l'accesso all'appartamento ducale. E' pavimentato con lastroni di pietra, uguali a quelli dell'atrio.

Foto: Presentazione del Signore
La scala, che si compone di 33 gradini complessivamente, si sviluppa lungo quattro rampe, diverse per lunghezza ed ovviamente per numero di gradini. Quattro i pianerottoli (m.1, 55 x 1,55 ), essi sono sovrastati da cielo a volta, a quattro piccole vele. Le rampe della scala sono chiuse a volta, a botte realizzata a mattoni, murati a coltello, ben visibili, essendo caduto gran parte dell'intonaco originario. Quattro le finestre porta luce (m. 1,00 x 2,00), prive di infissi e con architrave appena arcuato. Non restano significativi elementi che possano consentire l'individuazione dell'appartamento privato della Duchessa Laura. Resta chiaro che gli ambienti erano ampi, se consideriamo che alcuni di essi hanno una superficie che supera i mq.25.
RINGRAZIAMENTI
La storia e stata tratta dal libro, "Stradario Storico di Lauropoli e Sibari"
- Foto: Mimmo Aloise
- Foto: Alcune foto sono state tratte dal gruppo Facebook C’era una volta Lauropoli
