Itinerari
Lauropoli
Dopo il 1783, la Duchessa Laura Serra visse stabilmente a Lauropoli.
Itinerari di Lauropoli
La Calabria, terra dalle mille sfumature, offre, anche, al viaggiatore più esigente uno spettacolo difficile da dimenticare.
Le meravigliose coste, con la loro ricca flora naturale, le lussureggianti foreste e le immense distese verdi, circondate da suggestivi corsi d’acqua sono un paradiso naturale tutto da scoprire.
La Calabria è la meta ideale d’escursionisti, amanti della natura ed estimatori d’arte. Tutte le città calabresi custodiscono immensi ed inestimabili patrimoni artistici che, testimoniano il glorioso passato della regione.
“Fate come i viaggiatori stranieri e i naturalisti del passato.
Venite qui, adoratori dei monti e delle abetaie alpine, voi che giudicate questo Sud troppo arido, brullo e riarso.
Immergetevi in questi boschi maestosi, apprezzate la divina misura di pini, abeti bianchi e faggi.
Restate annichiliti di fronte alle piramidi arboree dei Giganti della Sila…”

Foto: Corso Laura Serra
ITINERARIO: Da Cerchiara di Calabria a Morano Calabro
LUOGHI: Cerchiara - Civita - Morano.
Cerchiara - Grotta delle Ninfe - Santuario di Santa Maria delle Armi. Sulla via per Cerchiara è da vedere la curiosa "Grotta delle Ninfe", un piccolo stabilimento termale con piscina alimentato dall'acqua sulfurea che sgorga in una caverna alla temperatura di circa 30 gradi. Si continua a salire fino ai 1200 metri ed impiantato sulla nuda roccia del Monte Sellaro (m.1439) sorge il monastero greco di Santa Maria delle Armi.
Civita - Canyon del Raganello Civita è il punto di partenza per un interessante e suggestivo percorso. lasciate le ultime case si continua lungo la strada alta fino al primo torrente, da cui, sulla destra inizia un sentiero attrezzato per il "Ponte del Diavolo". Subito, dal vicino promontorio, si gode una veduta mozzafiato sulla sottostante Gola del Raganello.
Pollino Sulla strada che ci porta nel Parco del Pollino tappa d'obbligo è Morano. Situato sopra un colle conico coronato dai ruderi di un castello, cinge, con le case disposte su terrazzi sovrapposti, il versante più soleggiato. Ha due insigni monumenti: la chiesa di San Bernardino, fatta costruire a metà del quattrocento dal Sanseverino, poco distante, la Collegiata della Maddalena, uno degli esempi più illustri del barocco calabrese (interno), mentre la facciata è di gusto neoclassico (1844).
Quel Selvaggio Orsomarso Tra il pollino e il mar Tirreno si estende il massiccio montuoso più intatto del nostro Meridone: un mondo di creste, di foreste e di acque cristalline. Ivi inoltre, un susseguirsi di popoli hanno lasciato testimonianza del loro passaggio, della loro presenza e della loro cultura. I cacciatori preistorici che tracciarono sulle pareti della "Grotta del Romito" nei pressi di Papasidero, un graffito di Bos Primigenius, rinvenuto nel 1926.

Foto: Corso Laura Serra
La Duchessa non ebbe sufficiente fortuna con i coloni fatti venire da Napoli e da terra di Lavoro (Caserta), in quanto restarono per poco tempo nelle sue terre; riuscì, invece, a farlo popolare, dopo aver invitato Calabresi e Lucani. Dopo il 1783, la Duchessa Laura Serra visse stabilmente a Lauropoli; così riporta Lanza, ma occorrerebbero approfondimenti. Al numero civico 113 si apre il portone del Palazzo ducale. Ciò che rimane della struttura originaria può essere considerato poca cosa: l'atrio e la scala interna. Tutto il palazzo è finito nelle mani di privati e, di conseguenza, sono state apportate sostanziali modifiche.

Foto: Campanile chiesa P.D.S
E' stato chiuso anche il pozzo situato nell'atrio, polmone del palazzo. Un vero peccato se si considera che " La Duchessa compresa dall'amenità del sito" si era fatto "innalzare un piccolo, ma bel palazzo". L'ingresso principale è a sesto acuto e si apre nell'atrio che ha una lunghezza di m. 6,80 ed una larghezza di m. 6,00, pavimentato con lastroni rettangolari di pietra. Dall'atrio si accede al cortile interno, dal quale gli ambienti prendevano luce ed aria. Sul lato sinistro dell'atrio è situato il vano scala per l'accesso all'appartamento ducale. E' pavimentato con lastroni di pietra, uguali a quelli dell'atrio.

Foto: Presentazione del Signore
La scala, che si compone di 33 gradini complessivamente, si sviluppa lungo quattro rampe, diverse per lunghezza ed ovviamente per numero di gradini. Quattro i pianerottoli (m.1, 55 x 1,55 ), essi sono sovrastati da cielo a volta, a quattro piccole vele. Le rampe della scala sono chiuse a volta, a botte realizzata a mattoni, murati a coltello, ben visibili, essendo caduto gran parte dell'intonaco originario. Quattro le finestre porta luce (m. 1,00 x 2,00), prive di infissi e con architrave appena arcuato. Non restano significativi elementi che possano consentire l'individuazione dell'appartamento privato della Duchessa Laura. Resta chiaro che gli ambienti erano ampi, se consideriamo che alcuni di essi hanno una superficie che supera i mq.25.
RINGRAZIAMENTI
La storia e stata tratta dal libro, "Stradario Storico di Lauropoli e Sibari"
- Foto: Mimmo Aloise
- Foto: Alcune foto sono state tratte dal gruppo Facebook C’era una volta Lauropoli
